Recital di poesie
Introduce
Elena Diomede
Conduce
Daniele Giancane
Intervento musicale
Ertygen Sula violino
Andi Lapi violino
Gabriele Santoliquido flauto
Carmine Armenti oboe
Gaetano Luisi oboe
S.M.S. annessa al Conservatorio di musica
“N. Piccinni”
……….di Poesia
Fugati ormai da tempo gli arrabbiati venti sessantottini che decretavano la morte dell’Arte, e quindi anche dell’arte del poetare, facciamo nostra la convinzione che la poesia vince la più tenace delle scommesse: quella di essere immortale e di essere radicata nello spirito umano. Questa radice è talmente profonda da risalire addirittura all’era mesopotamica come confermano sapienti studi di sumerologia turca che offrono, all’uomo tecnologico, la decodificazione di una poesia, scritta in caratteri cuneiformi, circa 4.000 anni fa.
La poesia è nell’uomo e determina una nuova prospettiva da cui egli guarda il mondo, le relazioni fra fenomeni diversi ed infine realizza la formazione del nucleo che viene ad abitare, ad esistere ex novo perché la poesia trascende i fatti in un nodo di relazioni, si sostanzia di contenuti e di significati. Il suo farsi non costituisce più un diaframma tra chi scrive e chi legge, una non-comunicazione ma una scrittura di tensione emotiva. Così essa, la poesia, ricostruisce e riplasma il reale proponendocene un’immagine nuova. E non solo. Il testo poetico si sostanzia di scelte linguistiche e di una costruzione del discorso che recano in sé valori semantici non disgiunti da un’esperienza estetica.
Dopo le discusse “rivoluzioni poetiche” del secondo ‘900 si parla di “reflusso” come ritorno all’intimistico, all’autobiografico, all’autoconsolatorio senza forse una sufficiente sottolineatura all’intreccio tra la capacità di scavo interiore e le influenze che dicono di problemi collettivi. E’ questa una prerogativa dell’ultima generazione di poeti inserita in un panico malessere non avulso da fattori storico-ambientali e socio-generazionali. In questo immenso campo extra testuale vive la poesia, la poesia che è nell’uomo, in ciascun uomo, che può farsi cultura, comunicazione, esperienza, reinvenzione.
Volutamente non ci addentriamo nelle ricerche formali della scrittura poetica piuttosto ci sia consentita un’ultima notazione sulla rosa a cinque petali, tanti quante sono le poetesse di questa serata, sulla scelta poetica al femminile non aprioristicamente predefinita ma che si è configurata via via che proseguiva l’organizzazione dell’evento. A proposito di poesia femminile l’esperienza poetica delle donne, in questo contesto ed altrove, ci deve far riflettere sul superamento del ruolo subalterno assegnato un tempo alla donna. Infatti, malgrado gli splendidi, ma altrettanto isolati esempi del passato (Saffo, Vittoria Colonna, Gaspara Stampa) soltanto al tramontare della generazione beat ha inizio una nuova progenie di poetesse che legittimano l’attività femminile nel campo poetico non più subordinata alle “poetiche maschili”.
Una rosa di poeti-donne dunque, alle quali è stato chiesto che le poesie che ci leggeranno abbiano una continuità motivazionale, un file rouge che le raccordi, agevolandone la lettura della cifra stilistica che caratterizza ciascuna di loro.
L’ Associazione “Comunicazione Plurale” ha organizzato questa serata di poesia e musica per il puro godimento dello spirito e con l’intento di replicare annualmente, con voci sempre diverse, la manifestazione: “Poesia in forma di rosa” il cui titolo vuole essere un’omaggio a Pasolini poeta.
Le poetesse presenti questa sera sono: Maria Caravella, Elvira Gianfaldoni Sarli, Anna Gramegna, Maria Russo Rossi, Anna Santoliquido.
Di ciascuna di loro, prima della lettura dei testi, verrà letto un breve curriculum.
Grazie e buon ascolto.
Elena Diomede
Presidente Associazione “Comunicazione Plurale”