OPERA. «Questo libro è una porcheria»: è l‘opinione che Giovanni Bartolomeo, scrittore ottantatreenne protagonista del racconto, ha del capolavoro che lo ha reso famoso, rileggendolo senza ricordarlo nella vecchiaia resa smemorata dall’Alzheimer e accudito quotidianamente da sua figlia Caterina. Davide, agente letterario di una vita, insiste nella convinzione che la lettura del libro sia fondamentale per Giovanni, e che lui debba riuscire ad arrivare all’ultima pagina, fino a conoscere tutta la storia del protagonista Donatello.
In che modo i destini di autore e personaggio sono legati?
Se l’“orizzonte degli eventi” è il limite oltre il quale la luce e la materia non passano, questa soglia è, per Giovanni, l’Alzheimer, buco nero che consegna memoria e identità all’oblio.
Un raffinato meccanismo metanarrativo, una scrittura ricca di riferimenti intertestuali, ma appassionante anche per chi desideri semplicemente andare avanti nella lettura per scoprire che, in fondo, «gli scrittori non sono che uno dei modi che il mondo ha di raccontare storie».
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AUTore. Cristò è nato e vive a Bari. Scrittore e musicista, ha unito le due anime nel primo libro, Come pescare, cucinare e suonare la trota (Florestano edizioni 2007). Scrive racconti, alcuni dei quali pubblicati su diverse riviste specializzate e sul suo blog: cantodiscanto.blogspot.com. L’orizzonte degli eventi è il suo secondo libro.
Ha anche un cognome, ma il nome è più che sufficiente.
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